 |
La Nostra Sede Provinciale |
|
 |
Alessandria
corso V.Marini, 12
tel. 0131-260343
Orario:
Per consulenze:
Lunedì dalle ore 15,00 alle ore 18,00
Martedì dalle ore 9,00 alle ore 11,00
Per pratiche di segreteria:
dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 12,00
e dalle ore 15,00 alle ore 18,00 |
 |
|
 |
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 22 LUGLIO 2017 |
|
 |
 |
SCADENZE: ASCENSORI E MONTACARICHI
Postato da: Aldo Chiesa |
|
 |
Argomento Impianti
ASCENSORI E MONTACARICHI PROROGA DEI TERMINI PER GLI ADEGUAMENTI DEGLI IMPIANTI
Prorogati i termini per l'adeguamento degli impianti a fune articolo di Angelo Pesce Questo articolo è stato pubblicato il 27 marzo 2014 alle ore 16:58.M SU 'il sole 24 Ore" 27/03/2014
Il D.L. 145/2013 (convertito in legge dalla L. 9/2014), ha previsto una proroga per un periodo non superiore a dodici mesi, dei termini per l’adeguamento degli impianti a fune ai requisiti costruttivi e di revisione che definiscono la “vita tecnica” di tali impianti (D.M. 02/01/1985) e le relative scadenze temporali, a seconda della tipologia di impianto. Si allunga la “vita tecnica”. A tale proroga sono soggetti anche gli impianti inattivi da non più di sei mesi dalla data di entrata in vigore del D.L. 145/2013; al termine delle scadenze previste, gli impianti a fune devono essere integralmente sostituiti o sottoposti a revisione. La domanda di proroga deve pervenire almeno 6 mesi prima della scadenza del termine da prorogare. Per “vita tecnica” complessiva di un impianto, si intende la garanzia del mantenimento, in maniera continuativa, della sicurezza e della regolarità del servizio ai livelli iniziali del primo pubblico esercizio nel pieno rispetto delle norme regolamentari previste dal D.M. 02/01/1985. Tornando agli impianti a fune, va detto che questi si identificano con quegli apparecchi che impiegano un sistema di funi per sostegno e/o la movimentazione e possono distinguersi sulla base delle loro principali caratteristiche: la sede, il tipo di funi impiegate e il moto. Impianti più sicuri. Vengono ritenuti uno degli impianti più sicuri per via delle strette misure di sicurezza alle quali sono soggetti, oltre che alle basse velocità di impiego e al basso rischio in caso di rottura. L’esempio più comune di impianto a fune è certamente l’ascensore, quanto mai diffuso per il quotidiano impiego nei condomini; nell’impianto ascensori stico la fune deve essere incastrata tra i fianchi di pulegge a gola tornita, senza toccare il fondo; in caso di sforzi maggiori, si prevedono pulegge a gole multiple per l’alloggiamento di funi in parallelo. Anche le stesse funi si distinguono per tipologia costruttiva e di materiale: queste si differenziano nell’anima/e della stessa, che può essere in fibra tessile o in acciaio (variabile sulla base delle specifiche necessità alle quali saranno soggette). L'anima metallica aumenta dell'8% circa il carico di rottura della fune rispetto all'anima in fibra tessile, ma ne riduce la flessibilità. Possono essere di sezione circolare o piatta e per entrambe vige il principio di un cavo centrale (fune d’acciaio di diametro inferiore o anima in polipropilene per quelle in tessuto) alle quali si avvolgono fili in trefoli (acciaio o tessuto). Il sistema frenante prima di tutto. Importante per la sicurezza dell’impianto, è il sistema frenante: il funzionamento è in negativo, cioè gli elettromagneti o i cilindri idraulici o ad aria devono mantenere l'impianto frenato. In caso di interruzione di corrente per l’azionarsi degli elettromagneti o di assenza di pressione nei cilindri, intervengono delle molle che ne inducono la frenata. Ogni impianto, comunque, è dotato di un freno di servizio e di uno d’emergenza: il primo agisce sull'albero veloce del riduttore e garantisce una frenata adeguata a seconda delle variazioni del carico, sia esso in salita in discesa o equilibrato; il secondo sulla puleggia motrice, garantendo la frenata anche in situazione di rottura della trasmissione o del freno di servizio. Ogni tipologia di impianto è soggetta a precise scadenze per le revisioni e la “vita tecnica” dello stesso, indipendentemente dal suo utilizzo che varia a seconda del carico al quale è sottoposto e comporta una conseguente usura dei vari componenti. La scadenza, relativamente agli ascensori, è di 30 anni (così come per le sciovie, le scale mobili e gli impianti assimilabili) Possono usufruire della stessa proroga le revisioni generali e le revisioni speciali (ai sensi della L. 388/2000) degli impianti a fune di cui si prevede l’ammodernamento (con benefici secondo la L 140/1999). Le prime sono quelle previste al decimo ed al ventesimo anno dalla prima messa in esercizio dell’impianto ascensori stico, la seconda, quella speciale, ogni cinque anni. Angelo Pesce
|
 |
 |
| |
|
"SCADENZE: ASCENSORI E MONTACARICHI" | Login/Crea Account | 0 Commenti |
| I commenti sono di proprietà dell'inserzionista. Noi non siamo responsabili per il loro contenuto. |
|